
Il 12 aprile sarà in vista al Biodistretto della Via Amerina e delle Forre il Comitato Mondiale per la Sicurezza alimentare. Saranno trenta delegati provenienti da tutto il mondo che visiteranno il nostro territorio e le aziende biologiche per conoscere da vicino il lavoro svolto dal Biodistretto. Il Comitato Mondiale per la Sicurezza Alimentare è la principale piattaforma internazionale e intergovernativa inclusiva nel campo della sicurezza alimentare e della nutrizione. Include rappresentanti di governi, agenzie delle Nazioni Unite, società civile e popolazioni indigene.
La visita del Comitato Mondiale per la Sicurezza Alimentare al Biodistretto dimostra una volta l’importanza del percorso avviato dal Biodistretto 13 anni fa, un riconoscimento non solo regionale e nazionale ma anche internazionale.
Il Biodistretto viene identificato quale forma innovativa di governo del territorio che propone modello sostenibile di sviluppo locale dove la transizione agroecologica, porta a una maggior qualità della vita della comunità, propone una gestione del territorio integrata e la protezione diffusa del patrimonio ambientale, agricolo e paesaggistico.
Durante la vista i delegati visteranno le aziende agricole biologiche Sciardiglia di Corchiano, F.lli cattani di Civita Castellana e Cast Sant’Elia e infine incontreranno il direttivo del Biodistretto presso il comune di Nepi, la giornata si concluderà presso l’azienda agricola Sansoni.
“La vista del Comitato Mondiale della Sicurezza Alimentare” dichiara Famiano Crucianelli non è un fatto di cortesia o una formalità ma è un incontro naturale e oggettivo tra una struttura mondiale, il comitato e un soggetto locale, il biodistretto, che perseguono gli stessi obiettivi che hanno la stessa finalità, gli stessi ideali e infine una stessa strategia. Le organizzazioni si muovono partendo da tre questioni fondamentali ovvero l’alimentazione, la sostenibilità e la partecipazione.”
Sia il Comitato per la Sicurezza Mondiale che il Biodistretto perseguono la stessa strategia di cambiamento del sistema di produzione, da un’agricoltura chimica a una tendenzialmente biologica che cura la fertilità dei suoli. Promuovono Il diritto al cibo e all’alimentazione quale bene inalienabile dei popoli e delle persone e non una merce che soddisfa solo le esigenze di profitto. Sostenibilità e alimentazione si sposano insieme dentro una grande battaglia di cambiamento che deve vedere protagonista i popoli e la loro partecipazione.
Perché è del tutto evidente che o noi togliamo il cibo dalle mani delle grandi multinazionali e riconsegniamo questo diritto ai popoli oppure noi ci troveremo di fronte sempre più ai processi di desertificazione, di inquinamento ambientale e quindi sempre più dentro una crisi e un collasso ambientale del quale il cambiamento climatico è solo un aspetto.
Questa vista dimostra ancora una volta che il Biodistretto è stata una scelta lungimirante di questa comunità e riconosciuta ancora una volta a livello internazionale.